mercoledì 20 aprile 2011

TESSERA DEL TIFOSO, BUSINESS, CONTROLLO SOCIALE, VIE DI FUGA E RESISTENZE

MERCOLEDI 20 APRILE, ORE 20.00  ASTRA SPA  VIA CAPARAIA, 19, ROMA

TESSERA DEL TIFOSO:
business, controllo sociale, linee di fuga, resistenze

ne discutono:
Wu Ming 1 e Wu Ming 5,
Lorenzo Contucci (avvocato)
Paolo Cento
Marco De Rose (sociologo di strada e ultrà)




A partire da questa stagione calcistica è entrato in vigore il tanto voluto progetto del Ministro Maroni: la Tessera del tifoso. Da quest’anno chiunque si voglia abbonare o seguire la sua squadra in trasferta, senza incorrere nelle limitazioni del Casms, si dovrà dotare della tessera. Un provvedimento che è stato reso “obbligatorio” da una circolare inviata a Questure e Prefetture. Presentato dal ministro come strumento indispensabile per combattere l’annoso problema della “violenza da stadio”, oltre a essere l’ennesima stretta repressiva per il movimento ultras, la tessera del tifoso nasconde, in realtà, precisi interessi economici di banche e società partner. La lotta alla tdt è diventata la parola d’ordine per il movimento ultras italiano che, del resto, è sempre stato caratterizzato dalla forte opposizione alla trasformazione del gioco calcio in business. Una battaglia che non poteva che frammentare il movimento stesso e acuire la separazione tra gruppi organizzati e il resto della curva, tra gli ultras e i tifosi che vivono lo stadio in altri settori. Il calo degli abbonamenti e dei biglietti venduti per le partite di calcio dimostra come la tessera sia un provvedimento “svuota stadi”. Partendo dal lavoro del sociologo, libraio e Ultras Valerio Marchi che nei suoi libri (Ultrà, La sindrome di Andy Capp, Il derby del bambino morto) ha sempre parlato di stadio come laboratorio di repressione, l’incontro che si svolgerà mercoledì 20 aprile ad Astra, si propone di andare ad analizzare il modello repressivo della tessera del tifoso e la sua possibile, e già paventata, riproduzione contro altre figure sociali come i migranti, gli studenti, i consumatori di sostanze. Lanciando uno sguardo alle sperimentazioni messe già in atto dai comuni che hanno introdotto la tessera del nomade piuttosto che dell’artista ambulante, o alla, già presentata, “tessera del dj”. Non solo tessera del tifoso. Si discuterà anche di altri meccanismi repressivi già sperimentati sugli ultras. Dalla possibilità di arresto in differita a quello preventivo, dall’avviso orale al divieto di dimora. Senza dimenticare meccanismi squisitamente amministrativi come il Daspo di cui il ministro Maroni ha già caldeggiato la sua applicazione nelle piazze sotto veste di Dama (Divieto di Accedere alle Manifestazioni). E che tanto somiglia a sanzioni che, pur essendo amministrative, di fatto criminalizzano un soggetto sociale. Come accade per i consumatori di sostanze considerati “recidivi” dalla Fini-Giovanardi e come accadeva, prima che l’immigrazione clandestina fosse considerata reato e che si parlasse di CIE, per i migranti che vengono rinchiusi nei Cpt. Una discussione in cui si vuole are il quadro della situazione presente e futura e in cui cercare anche possibili vie di fuga e strategie di resistenza. Ne parlerà chi è da sempre legato al mondo del calcio come Paolo Cento; esperti di tessera del tifoso e dei meccanismi repressivi che vengono sperimentati sul mondo ultras, come l’avvocato Lorenzo Contucci (webmaster del sito: asromaultras.org) e il sociologo-ultrà Marco De Rose. Con loro due componenti del collettivo di scrittori Wu Ming (autori di libri come: Q, Manituana, Altai) che, pur essendo lontani dal mondo del calcio, hanno a lungo lavorato su potere e repressione.

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