Riceviamo e diffondiamo:
Di seguito il volantino diffuso in città dopo lo sgombero.
Tutt’ora la via di accesso allo stabile che avevamo occupato continua ad essere militarizzato da polizia, carabinieri e digos che non lasciano accedere nessuno, nè residenti nè gli autobus.
Il posto è stato completamente demolito, gli sbirri continuano a presidiare.
Forte fiin da subito la solidarietà e la rabbia degli abitanti!
L’erba cattiva non muore mai!!!
Di seguito il volantino diffuso in città dopo lo sgombero.
Tutt’ora la via di accesso allo stabile che avevamo occupato continua ad essere militarizzato da polizia, carabinieri e digos che non lasciano accedere nessuno, nè residenti nè gli autobus.
Il posto è stato completamente demolito, gli sbirri continuano a presidiare.
Forte fiin da subito la solidarietà e la rabbia degli abitanti!
L’erba cattiva non muore mai!!!
La mattina del 4 luglio 2012 polizia e digos hanno sgomberato il C.P.O. Gramigna di via Forcellini 186, su mandato del sindaco Zanonato del Partito Democratico. Lo stabile, che era abbandonato da quasi dieci anni, è stato reso inagibile attraverso la demolizione dell’edificio ed è stato scavato un fossato per impedirne definitamente l’accesso (cosa che già era avvenuta dopo lo sgombero del Gramigna di Torre nel 2011). La scuola è stata posta sotto sequestro, ad ora sono arrivate due denunce ed è stata dichiarata l’apertura di un’indagine.
La scusante ufficiale che ha portato allo sgombero è stata la presenza di amianto sul tetto, che è stato prontamente demolito, provocando la dispersione di polveri nell’arco di un kilometro.
Ci chiediamo perché la stessa solerzia nello sgomberare gli spazi occupati non ci sia anche per bonificare e rendere salubri tutti i posti di lavoro e le fabbriche dove gli operai sono morti e continuano a morire a causa delle polveri d’amianto. Di fatto comunque sappiamo bene che le motivazioni sono diverse. Il Gramigna, nel corso di questi mesi, ha cominciato a intraprendere un lavoro con il quartiere Forcellini/Terranegra. Fin da subito il quartiere si è dimostrato solidale, curioso e disponibile nel conoscere la realtà del Gramigna.
Per esempio, tra le varie iniziative proposte, sabato 30 giugno è stato organizzato un mercatino popolare dell’usato e contemporaneamente un punto di raccolta solidale per le popolazioni emiliane terremotate. Queste iniziative sono state rese possibili grazie al contributo attivo degli abitanti del quartiere, che hanno fornito parecchio materiale.
Il fatto che il Gramigna possa diventare un punto di riferimento per il quartiere e per i giovani proletari è ciò che più spaventa la giunta comunale e le istituzioni serve del potere. Soprattutto durante un periodo di intensa crisi economica, chi non si allinea con le idee della classe dominante e non vuole scendere a compromessi, proponendo un’idea diversa di socialità e aggregazione giovanile, è considerato un pericolo da zittire e isolare il prima possibile.
Non possiamo fare a meno di ribadire che fautore di questo sgombero è il boia Zanonato, che si spaccia come uomo di sinistra e si fa vanto di essere un sindaco vicino ai giovani e alle loro esigenze, quando di fatto la realtà è l’opposto. Questo sgombero lo ha dimostrato ancora una volta.
Non saranno le ruspe di Zanonato a distruggere i tentativi di costruire un luogo di aggregazione e di organizzazione della lotta per i proletari, i giovani e gli sfruttati.
La lotta continua!
L’ERBA CATTIVA NON MUORE MAI !
I compagni e le compagne del Gramigna
info@cpogramigna.org
www.cpogramigna.org
info@cpogramigna.org
www.cpogramigna.org
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