in attesa di maggiori informazioni dai compagni, riportiamo quanto finora diffuso dai media di regime rispetto alle perquisizioni e alle misure cautelari eseguite questa mattina (20/4/2012) tra Roma, Teramo, Ancona, Civitanoza Marche, Macerata, Padova e Cosenza.
Lo smacco ricevuto dall'apparato repressivo e di gestione dell'ordine pubblico il 15 ottobre, l'incapacità del braccio armato dello Stato di contenere la rabbia e il desiderio di rottura di migliaia di persone, cerca vendetta colpendo oggi compagni e compagne, molti dei quali dichiaratamente ostili all'autorità. Probabilmente, come di rito, cercheranno di identificare regie e strutture organizzate, per evitare di ammettere che sempre più persone desiderano dismettere gli abiti da sudditi, e che loro pace sociale si regge esclusivamente su minacce e deterrenti che svaniscono quando la complicità diffusa e il coraggio hanno la meglio.
segue dai media:
Blitz del Ros e della Digos, con arresti e perquisizioni, nell'ambito dell'inchiesta sugli scontri avvenuti durante la manifestazione di Roma del 15 ottobre scorso. Le misure cautelari - 7 arresti domiciliari e 6 obblighi di dimora, oltre a 14 perquisizioni - sono in corso a Roma, Teramo, Ancona, Civitanova Marche, Padova e Cosenza.
Le indagini - nei confronti di persone accusate dei gravi episodi di devastazione, saccheggio e resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale - sono state coordinate dal pool antiterrorismo della Procura di Roma e sono state condotte in stretta collaborazione dal Ros e dalla Digos di Roma, che negli ultimi mesi sono riusciti a identificare i soggetti che si erano resi responsabili di gravi violenze, devastando numerosi istituti bancari, esercizi commerciali, uffici del ministero della Difesa, oltre ad avere incendiato numerose vetture e un blindato dell'Arma dei carabinieri.
Le indagini sono state sviluppate nei confronti di soggetti inseriti all'interno dell'area antagonista e anarchica nazionale, nonché in direzione di alcune componenti provenienti dalle tifoserie ultras. Tra queste emergeva un gruppo proveniente dalla provincia di Teramo, all'interno del quale erano inseriti esponenti dell'area antagonista e di "azione antifascista Teramo", responsabili di azioni criminose durante lo svolgimento del corteo e in particolare dell'assalto e dell'incendio al furgone blindato dei carabinieri.
L'operazione ha riguardato l'esecuzione di cinque misure cautelari a Roma (2 arresti domiciliari e 3 obblighi
di presentazione alla Pg); quattro misure degli arresti domiciliari a Teramo e provincia, nei confronti di esponenti di "azione antifascista Teramo" e delle locali frange violente delle tifoserie; una misura degli arresti domiciliari ad Ancona; tre misure dell'obbligo di presentazione alla Pg in Padova, Cosenza e Macerata, nonché‚ 14 decreti di perquisizione locale e personale nelle medesime località. All'esecuzione dei provvedimenti fuori provincia hanno partecipato le locali sezioni della Digos e del Ros.
Ven, 20/04/2012 – 09:38
Lo smacco ricevuto dall'apparato repressivo e di gestione dell'ordine pubblico il 15 ottobre, l'incapacità del braccio armato dello Stato di contenere la rabbia e il desiderio di rottura di migliaia di persone, cerca vendetta colpendo oggi compagni e compagne, molti dei quali dichiaratamente ostili all'autorità. Probabilmente, come di rito, cercheranno di identificare regie e strutture organizzate, per evitare di ammettere che sempre più persone desiderano dismettere gli abiti da sudditi, e che loro pace sociale si regge esclusivamente su minacce e deterrenti che svaniscono quando la complicità diffusa e il coraggio hanno la meglio.
segue dai media:
Blitz del Ros e della Digos, con arresti e perquisizioni, nell'ambito dell'inchiesta sugli scontri avvenuti durante la manifestazione di Roma del 15 ottobre scorso. Le misure cautelari - 7 arresti domiciliari e 6 obblighi di dimora, oltre a 14 perquisizioni - sono in corso a Roma, Teramo, Ancona, Civitanova Marche, Padova e Cosenza.
Le indagini - nei confronti di persone accusate dei gravi episodi di devastazione, saccheggio e resistenza pluriaggravata a pubblico ufficiale - sono state coordinate dal pool antiterrorismo della Procura di Roma e sono state condotte in stretta collaborazione dal Ros e dalla Digos di Roma, che negli ultimi mesi sono riusciti a identificare i soggetti che si erano resi responsabili di gravi violenze, devastando numerosi istituti bancari, esercizi commerciali, uffici del ministero della Difesa, oltre ad avere incendiato numerose vetture e un blindato dell'Arma dei carabinieri.
Le indagini sono state sviluppate nei confronti di soggetti inseriti all'interno dell'area antagonista e anarchica nazionale, nonché in direzione di alcune componenti provenienti dalle tifoserie ultras. Tra queste emergeva un gruppo proveniente dalla provincia di Teramo, all'interno del quale erano inseriti esponenti dell'area antagonista e di "azione antifascista Teramo", responsabili di azioni criminose durante lo svolgimento del corteo e in particolare dell'assalto e dell'incendio al furgone blindato dei carabinieri.
L'operazione ha riguardato l'esecuzione di cinque misure cautelari a Roma (2 arresti domiciliari e 3 obblighi
di presentazione alla Pg); quattro misure degli arresti domiciliari a Teramo e provincia, nei confronti di esponenti di "azione antifascista Teramo" e delle locali frange violente delle tifoserie; una misura degli arresti domiciliari ad Ancona; tre misure dell'obbligo di presentazione alla Pg in Padova, Cosenza e Macerata, nonché‚ 14 decreti di perquisizione locale e personale nelle medesime località. All'esecuzione dei provvedimenti fuori provincia hanno partecipato le locali sezioni della Digos e del Ros.
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