Anche quest’anno, dal basso, collettivamente e trasversalmente, riproponiamo il festival delle controculture di san Lorenzo: un evento sociale che vuole rivendicare il legame fra la cultura e la strada, attraverso la condivisione dei saperi e la diffusione di pratiche resistenti.
La terza edizione del festival delle controculture è dedicata non a caso al rap, quello stradaiolo, combattivo e militante. La musica diventa, in questa prospettiva, un canale di comunicazione antagonista, uno strumento di lotta che diffonde contenuti di rabbia e conflitto sociale.
Non a caso, con la presentazione del libro Rapros, cercheremo di analizzare come in Francia la musica rap abbia legato la rabbia dei giovani delle banlieue con le lotte sociali dei compagni e delle compagne, attraverso pratiche e relazioni orizzontali di vita sociale e lotta radicale..
In parte, un processo simile è avvenuto in Italia in passato con le “posse” ed oggi attraverso il rap, che dai muretti delle periferie è arrivato negli spazi sociali e nei cortei della gioventu’ selvaggia.
Roma, fra l’altro, è una metropoli che da questo punto di vista ha una fitta schiera di rapper che, dal basso, hanno spinto anche messaggi ribelli ed antagonisti: un urlo di rabbia che dal cemento delle periferie ha raggiunto e distrutto gli schermi della società dello spettacolo.
In queste prospettive conflittuali ed antiautoritarie si inserisce anche l’energia creativa e sovversiva dei murales che colorano di passione il grigiore delle metropoli.
I writers infatti, oggi più che mai, possono essere considerati dei tasselli importanti di una vera e propria controcultura che quotidianamente sfida l’autorità ed evade le leggi per il legittimo bisogno di esprimere arte e creatività in una società sempre più appiattita ed omologata alla morale dominante.
Forme e pratiche di resistenza diverse e diversificate che possono e devono evadere dai margini!
Dans la Rue : LUNGA VITA ALLE CONTROCULTURE!
LIBERTAR* SL
LIBERTAR* SL
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