lunedì 17 ottobre 2011

LA RIVOLTA NON E' UNO SPETTACOLO, LA RABBIA NON E' UN SHOW TELEVISIVO.


Qualcuno credeva che "alzare il termometro" del conflitto prima di un grande evento di lotta fosse solo una prerogativa spettacolarizzata della società del compromesso.
Gli organizzatori della manifestazione del 15 Ottobre credevano ingenuamente che la rabbia di migliaia e migliaia di precari, sottopagati, sfruttati, licenziati e presi continuamente per i fondelli, si potesse "scaricare" con qualche maschera di fantomatici "draghi ribelli" e con qualche finta dichiarazione di assalto alla Bastiglia.
Si sbagliavano di grosso: non basta un fottuto comizio per credere che esista libertà e democrazia. Le fandonie ormai non riescono a sottrarre i tanti e variegati ribelli al processo rivoluzionario in atto. La rivoluzione, sia politica che intellettuale, è nemica dei signori del compromesso che giocano a cambiare ruolo di volta in volta.
O stai da una parte o dall'altra: non possono esistere mezzi termini, soprattutto ora che   la coscienza aumenta negli strati di popolazione sfruttati, fra il proletariato ed il sottoproletariato urbano. Ha ragione dunque chi dice che "a piazza San Giovanni volevano fare il loro bel comizio", per incalanare nella mediocrità della rassegnazione la passione di migliaia e migliaia di giovani, stanchi di subire, di reprimere i sentimenti piu' veri e forti. E' facile , fin troppo facile, riannodare i fili di un discorso sentito e risentito che parla di teppisti e "black bloc" che hanno devastato senza senso una città. La realtà è che non si vuole vedere oltre perchè piazza San Giovanni insegna , ancora una volta dopo il 14 dicembre e la resistenza in Val di Susa, che la "piazza è del Popolo" e non di chi vorrebbe costruire eventi mediatici e spettacolarizzazione del conflitto che poi non è altro che logica del compromesso. 
Il dato che emerge dalla Rivolta è che non ci sono buoni e non ci sono cattivi ma al limite, che ci sono i "signori della politica mediata" pronti a far finta di aizzare la lotta da una parte, e poi ci sono i ragazzi e le ragazze dall'altra parte, che combattono davvero, mettendosi in gioco nel presente dando libero sfogo ad una rabbia diffusa che non puo' essere repressa.
Peccato che il loro "giochetto" è stato smascherato ad arte da chi ancora possiede la dignità perchè fino a qualche ora prima del corteo, le dichiarazioni e le minacce degli organizzatori parlavano di "assaltare ed assediare i Palazzi del Potere". Questa spinta rivoluzionaria è mancata ed allora la spontaneità, la forza delle passioni e la rabbia sociale hanno preso il sopravvento ridipingendo di vitalità uno scenario fasullo e pacificato. I veri criminali sono gli sfruttatori, non gli sfruttati! La rabbia è legittima!
....Chi lotta non cerca nessuna Poltrona ma segue inesorabilmente quel sogno chiamato Libertà!
LIBER* TUTT*

Roma, 15 ottobre 2011 attacco al blindato dei carabinieri

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