Che questa sarebbe stata un'annata particolare lo sapevamo tutti ma certamente nessuno si sarebbe aspettato così tanto accanimento giudiziario contro chi porta avanti lotte sociali e politiche. Con quest'ultima azione poliziesca arriviamo quasi a 20 operazioni repressive in soli 6 mesi. Il dato che emerge è inconfondibile:Vogliono reprimere e impaurire gli individui e le realtà collettive che sfidano, alla luce del sole e legittimamente, il potere costituito, quello dei clientelismi e delle ingiustizie diffuse, quello che mostra i muscoli contro i deboli e poi si piega a logiche mafiose e neo-liberiste. Hanno colpito disoccupati, lavoratori, precari, studenti ed ovviamente militanti. L'ultimo atto di questa strategia ha colpito la resistenza popolare cntro l'aòta velocità in Val susa e un pò ovunque.Infatti, nei giorni scorsi, diversi compagni e compagne no tav , in tutta la penisola,sono stati colpiti da svariate limitazioni di libertà. Ancora una volta lo Stato mostra la sua arroganza e l'incapacità di ascoltare i suoi cittadini. La lotta no tav ci insegna però, nello stesso momento, la dignità e la determinazione di una battaglia che è diventata lotta sociale e politica contro lo Stato. Uno Stato che per interessi è capace, non solo di non rispettare la natura, ma anche soprattutto di calpestare quella che dovrebbe essere la sua gente. Rilanciare la battaglia contro la Tav e tutte le lotte è l'unica risposta possibile.
Ci sentiamo complici di chi pratica le piu svariate forme di resistenza. Massima solidarietà a Damiano ed a tutti gli inguaiati dalla legge.
LIBERTA' PER I NO TAV!
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