giovedì 13 ottobre 2011

la gioventu' delle "tre frecce" okkupa l'ostello della gioventu'


L’Ostello della Gioventù ha chiuso. Uno dei luoghi simbolo dell’accoglienza e della libertà di movimento per generazioni di giovani da diversi mesi ha serrato i battenti. La Roma di alemanno raggiunge così un altro primato negativo, quello di essere l’unica città europea a non avere più una struttura ricettiva per le migliaia di giovani che ogni anno provano ad attraversare la nostra città a costi contenuti.
Per anni L’Aig (associazione internazionale ostelli della gioventù) ha chiesto aiuto alle istituzioni, chiedendo contributi ed investimenti per rendere competitiva la struttura ma senza avere risposte. L’ostello ha chiuso perché a Roma, evidentemente, l’accoglienza deve essere monopolio delle strutture del vaticano e foraggiare unicamente l’opera romana pellegrinaggi con buona pace delle tanto osannate leggi del mercato. Ma l’ostello ha chiuso anche perché si trova all’interno di una zona, il Foro Italico, da tempo soggetta alle attenzioni della grande speculazione. Il CONI, proprietario della struttura, già con i mondiali di nuoto, che rimarranno celebri più per le vicende giudiziarie che per quelle sportive, provò a rientrarne in possesso per provare a colmare i buchi di bilancio causati dalla diminuzione dei contributi statali. Ci riprova oggi, spalleggiato dalla giunta alemanno, con una operazione che nelle dichiarazioni vorrebbe essere di riqualificazione di tutta l’area ma che in realtà non è altro che una svendita al neo presidente della Roma che ne farà degli uffici amministrativi.
L’Ostello della Gioventù ha chiuso. La gioventù lo riapre. Un luogo simbolo e generazionale non può chiudere. In vista della mobilitazione europea del 15 ottobre abbiamo deciso di riappropriarci di questo spazio e di restituirlo ai suoi naturali protagonisti, i giovani e le giovani d’Europa che come noi hanno deciso di non piegarsi ai ricatti della BCE e ai profeti della riduzione degli stipendi, delle privatizzazioni, della svendita del patrimonio pubblico e dei beni comuni, della liberalizzazione dei servizi pubblici e della contrattazione aziendale, della precarizzazione del lavoro e del pareggio di bilancio costituzionalizzato. Ci vogliono sempre più poveri e sempre più succubi di una ideologia che ha definitivamente svelato la sua natura fatta di impoverimento, razzie, guerre, repressione. Noi non piegheremo la testa ed il 15 ottobre comincerà la nostra marcia contro i pescecani del 3 millennio. Accampati sulla riva sinistra del Tevere accoglieremo quanti e quante in questi giorni volessero condividere con noi la strada verso il 15 ottobre.
GIOVENTU’ VERSO IL 15 OTTOBRE .

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