venerdì 22 luglio 2011

niente da festeggiare...LA RABBIA NON SI FESTEGGIA

Sono passati dieci anni dai pestaggi indiscriminati, dalla violenza brutale delle forze dell'ordine, dagli attacchi repressivi, dalle provocazioni, dall'assassinio di Carlo. In questi dieci anni queste situazioni si sono ripetute, gli abusi sono continuati. E' una società densa di soprusi, uno Stato di Polizia. Cosa c'è da festeggiare? Per quale strano motivo dovremmo metterci a ballare sotto il palco di un concerto?
La violenza non è mai giusta. Non vogliamo assolutamente che altri compagni ed altre compagne cadano nelle grinfie dello Stato, dietro le sbarre. Sarebbe solo controproducente. Ma non è neanche giusto, a nostro avviso, organizzare un corteo festoso come se tutta quella brutalità non ci abbia insegnato niente. Simbolicamente sarebbe stato importante passare insieme in quella piazza dove Carlo ha insegnato ad ognuno di noi cosa vuol dire essere un uomo. Ed invece no: meglio il compromesso, meglio lasciare decidere agli stessi che hanno permesso tutta quella mattanza.
Non ci riconosciamo in questo modo di commemorare Carlo e non ci ritroviamo nelle parole fasulle dei politicanti. Viviamo d'amore, di rabbia e di passione.
Carlo vive nelle scintille delle nostre Rivolte.

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