mercoledì 6 luglio 2011

DIECI ANNI FA.....GENOVA! meditazioni libere di un libertario




Quel giorno, poco più che dodicenne, ero in borgata Due Leoni a giocare, ridere e a morimme de caldo con i miei cugini. La tv era sempre accesa perché a Genova si svolgeva il Social Forum e la curiosità di vedere ciò che succedeva era troppo forte! Le immagini scorrevano come un fiume in piena. Tute bianche che si scontravano con le guardie (che prurito sta parola..1312), “black block” che facevano cerchi e suonavano tamburi con fiamme alte metri alle loro spalle, un carcere che bruciava, donne e ragazzi INERMI che scappavano dalla ferocia e dall’infamia delle divise blu, nere e grigie, camionette fumanti che indietreggiavano e avanzavano tra la folla, pompe di benzina devastate, teste spaccate e fazzoletti fracichi de sangue! La tv ricopriva il ruolo del viaggiatore che scriveva il proprio diario di viaggio e con collegamenti in diretta con alle spalle barche e yacht attraccati al porto di Genova, faceva volare nel vento le parole del padrone e del sistema. Nel frattempo Genova bruciava..non soltanto nelle strade, ma soprattutto nella Zona Rossa, dove una sparuta minoranza parlava di una moltitudine di persone e ne decideva il destino! Bruciava perché non voleva che ci fossero zone rosse e che otto stronzi si davano arie e godevano di privilegi, mentre per le strade c’era il popolo italiano e europeo che gridava il proprio dissenso. Donne, ragazzi, bambini, adulti e vecchietti!
Genova bruciava, ardeva..fino a quando non è completamente MORTA! Era supina sull’asfalto e il sangue la contornava..intorno a lei caschi, manganelli! Non c’ero e non potrò mai sapere quanto il silenzio o il rumore entravano nella testa delle persone, ma son certo che Genova non udiva niente! Porca puttana! Nonostante anni di storia, Genova quando morì aveva solo 23 anni. Ed ora ne sono passati dieci dalla sua morte e la nostra rabbia e la nostra memoria non verranno sconfitti dal passare delle stagioni e dei giorni. Soprattutto perché la violenza fascista e gratuita di quel luglio non si è fermata, non ha avuto un capolinea. Ha continuato a viaggiare sui binari dell’infamia e del non-rispetto. In molti ancora hanno conosciuto la violenza e la repressione da dieci anni a questa parte, come se quel 20 luglio non fosse successo niente. Come se l’irruzione alla Diaz e le carceri di Bolzaneto fossero episodi di un qualunque telefilm in onda sulla televisione nazionale. Lì dentro sono stati calpestati diritti umani e civili. Ma le cose non so’ cambiate! Altre mamme, amici e parenti hanno dovuto versare lacrime. Ma tutto rimane normale. Il Ribelle viene maltrattato, denunciato, schiaffeggiato, umiliato, deriso, delegittimato, e il braccio dello Stato continua a non subire conseguenze! Nonostante tutto lottiamo e resistiamo ancora. Continuiamo ad alzare la voce perché le cose devono cambià! Utopie e riflessioni di un libertario. Un mio amico una volta mi ha scritto: Siamo un esercito di sognatori...per questo siamo invincibili!!! 
frAnz


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